Numero chiuso per il trasporto
Italia divisa in fasce e al Lazio è toccata quella gialla apparentemente meno rigida anche se è fortemente raccomandato di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, se non per esigenze di lavoro o di studio, per motivi di salute o necessità. Con l’entrata in vigore da domani del nuovo Dpcm, il trasporto pubblico locale anche a Roma subirà notevoli cambiamenti a partire dalla capienza che sarà ridotta del 50% per evitare assembramenti e garantire la corretta distanza. Ciò significa che gli autobus diventano a “numero chiuso” con i controllori che dovranno tornare ad essere come i vecchi “bigliettai”, contando le persone e garantendo così il rispetto delle norme. Sui bus non potranno viaggiare più di 50 persone circa e su ogni singolo vagone della metro non più di 60 passeggeri circa.
Gli autobus in servizio ogni giorno resteranno circa 1500 (con 5500 autisti in servizio distribuiti nei vari turni). «Da lunedì 9 novembre – ha comunicato in una nota il Campidoglio – a Roma ci saranno più bus per potenziare il trasporto pubblico. Partirà un’ulteriore ripianificazione del Tpl locale che prevede l’utilizzo dei bus turistici per i collegamenti meno frequentati e il rafforzamento delle linee Atac più utilizzate: circa 600 corse in più al giorno sulle linee più frequentate». Al momento non c’è alcun cambiamento in vista per quanto riguarda le zone ztl e le strisce blu. Il Comune ha pubblicato anche un bando europeo per il reperimento di bus privati a uso turistici con i fondi stanziati dalla Regione Lazio, che ha generato non poche polemiche da parte dell’opposizione che ha chiesto una commissione mobilità urgente relativa all’emergenza Covid. Qualora le loro richieste non fossero accolte sono pronti a chiedere una commissione trasparenza urgente.