La App per chiedere Aiuto, la violenza sulle donne in aumento in quarantena!
di Massimiliano Spinella
Il periodo di quarantena ha comportato una maggiore socializzazione all’interno delle famiglie, il ritrovarsi tutti insieme dimenticando le corse al lavoro, i bambini parcheggiati dai nonni o affidati alle babysitter, i pomeriggi tra compiti e corsi di nuoto, calcio, ginnastica…Purtroppo però c’è anche il risvolto negativo, lì dove all’interno di una famiglia si registravano già conflitti, discussioni, abusi e violenze. E proprio la violenza sulle donne, sia di natura fisica che verbale, ha registrato un notevole aumento nel nucleo familiare, anche per lo stress, la depressione, l’assenza o la perdita di lavoro, la frustrazione.
Prima la donna trovava la sua valvola di sfogo, la via d’uscita, la “scusante” adatta per “evadere” da casa e da un uomo violento, nel portare i bambini a scuola o nelle varie attività scolastiche pomeridiane, la spesa al supermercato, la visita ad un parente o ad un’amica. A risentire di questa situazione complessa sono anche i minori, spesso vittime indirette di litigi e violenza.
Secondo i dati del Campidoglio, a marzo 2020 ben 556 i casi di donne che si sono rivolte ai tre centri antiviolenza comunali, l’89% in più rispetto a marzo 2019 quando i contatti erano stati solo 294. Si tratta in gran parte di donne che però avevano già contattato le strutture romane nel passato, solo 59 le nuove richieste di aiuto. Purtroppo il lockdown sembra quasi imporre alle donne di resistere sperando che alla ripresa delle attività possa cambiare lo stato delle cose. Inoltre lo stesso lockdown impedisce di potersi rifugiare da parenti o amici.
I tre centri antiviolenza di Roma sono il Centro Donna Lisa (06 87141661 – 328 6967602), che aderisce alla rete D.i.Re, La cooperativa Befree (0664760799) e la Casa delle donne Lucha y siesta (tel. 329 1221342), che, rilevando che per una donna può risultare difficile in questo periodo telefonare liberamente, ha attivato un servizio email (nonseisola.lucha@gmail.com) e una chat all’account Facebook (@lucha.ysiesta). Roma Capitale ha fatto sapere di aver inaugurato un servizio di contatto su Whatsapp sui numeri dei tre centri antiviolenza comunali: Trionfale (331.6493913) e Sisenna (366.9384736), entrambi 24 ore su 24, e Colasanti-Lopez (366.9384721), attivi dal lunedì a venerdì dalle 10 alle 18. Questi centri continuano ad essere raggiungibili anche da rete fissa, mail e tramite il numero di emergenza 1522.
I centri antiviolenza dispongono di strutture e posti letto per ospitare almeno inizialmente le donne costrette a lasciare casa, anche se non mancano i casi in cui si è riusciti a liberare l’appartamento di convivenza dei coniugi dall’uomo violento, grazie al codice rosso con l’inasprimento del codice penale. Anche la Croce Rossa fornisce ospitalità in una propria struttura. Inoltre la Regione ha stanziato ulteriori 750mila euro per il fondo destinato alle donne che intendono intraprendere percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
Intanto il ‘1522’, il servizio messo in campo dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per raccogliere denunce di stalking e violenza, ha attivato la possibilità di comunicare stesso in farmacia una situazione di malessere e violenza, richiedendo la mascherina 1522. Inoltre è possibile utilizzaredue App, la App1522, con la possibilità di chattare direttamente con operatrici e chiedere aiuto, e la App Youpol inviando messaggi direttamente agli operatori della Polizia di Stato, inoltre dalla App stessa si può attivare il 112. “Libera puoi” è la nuova campagna social promossa dal Dipartimento per le Pari opportunità.
La strada può apparire lunga e complessa, ma quando la violenza si manifesta in una famiglia non bisogna mai minimizzare e sottovalutare l’episodio e se diventa ripetitivo non c’è altra via d’uscita che chiedere aiuto, soprattutto nell’interesse dei propri figli, che potrebbero crescere traumatizzati.