Il Barcellona espugna l’Olimpico ai quarti di Champions femminile.
Quasi 40mila tifosi giallorossi – mai così tanti per una partita di calcio femminile in Italia – hanno sostenuto le ragazze di Spugna nell’andata dei quarti di finale della Women’s Champions League. A decidere il match è stato un gol di Salma Paralluelo.
Una prova d’orgoglio che rimarrà impressa a lungo nella mente delle ragazze della Roma femminile e dei loro tifosi. Nonostante la sconfitta per 1-0 incassata contro il Barcellona nel quarto di finale d’andata di Women’s Champions League, il gruppo di Spugna ha dimostrato di potersela giocare con le campionesse di Spagna annullando (quasi) del tutto il divario tecnico tra le due squadre. Una differenza di valore lampante quando si confrontano i costi delle due rose ma che, almeno sul prato dell’Olimpico si è notata meno. Merito degli interventi provvidenziali di Camelia Ceasar – fenomenale a tenere viva la partita a suon di parate – e della spinta del pubblico giallorosso, accusata particolarmente dalle catalane. Ad assistere al match infatti c’erano quasi 40mila romanisti (39.454 spettatori, record per una sfida di calcio femminile in Italia) che hanno sostenuto ininterrottamente la squadra.IL PRIMO TEMPO— L’esordio romanista ai quarti di WCL si apre nel segno di Ceasar, vero e proprio incubo per l’attacco blaugrana. Il valzer delle parate inizia al 13′, con un intervento provvidenziale su Paralluelo che lancia un avvertimento all’estremo difensore. La numero 12 giallorossa si ripete prima al 20′ – quando evita il gol su una bella azione personale di Hansen – e poi al 25′ su un tiro di Bonmatì. Nonostante la prestazione sopra le righe della romena, la Roma fatica a contenere l’impeto del Barça che al 34′ passa in vantaggio con Paralluelo, brava a mandare a vuoto Linari con il primo controllo e a portare in vantaggio le spagnole. Sulla rete però pesano sia un errore di Greggi in fase di controllo di palla, che un presunto fallo su Giacinti contestato a gran voce da mister Spugna. Il primo tempo si conclude senza ulteriori sussulti, con un parziale di 12 tiri a 3 per le catalane, e l’unica occasione romanista capitata sui piedi di Haavi al 26′.
IMPRESA SFIORATA— La ripresa si apre sulla falsa riga del primo tempo. Ceasar nega prima il gol a Bonmatì, poi compie un vero e proprio miracolo su un colpo di testa a botta sicura di Oshoala. L’ennesima prodezza del numero 12 scuote la Roma, che inizia ad affacciarsi nella metà campo avversaria con una convinzione sempre maggiore. Il primo squillo arriva al 56′, quando Giacinti si divora un gol a due passi dalla porta dopo essere stata disturbata da un recupero provvidenziale di Leòn. La musica cambia davvero nel quarto d’ora finale, quando la squadra di Spugna prende in mano le redini del match con gli ingressi di Glionna e Losada. Al 76′ è Andressa a sfiorare il pareggio con un sinistro che lambisce il palo della porta difesa da Panos. Nove minuti più tardi invece è l’estremo difensore spagnolo a negare la rete a Giugliano su un destro dalla distanza della trequartista giallorossa. L’occasione più ghiotta però arriva nel recupero, con Giacinti che – dopo essere entrata in area palla al piede – si lascia ipnotizzare ancora una volta da portiere avversario. Nonostante la sconfitta però, la Roma esce dal campo tra gli applausi della sua gente e il coro “Vincerete il tricolor” intonato dalla Curva Sud. Il modo migliore per prepararsi alla sfida di ritorno in programma il 29 marzo al Camp Nou. Per ribaltare l’esito della sfida d’andata servirà un’impresa ma, dopo la prova di oggi, la missione sembra meno “impossibile”.