Doppietta di Bonucci su rigore, la Juve aggancia la Lazio
Per la Lazio non c’è nulla… Di Bello. Sarri è furioso sino alla fine per quell’episodio chiave al 23′. Quando il fischietto di Brindisi viene richiamato al Var per un intervento di Cataldi su Morata con più di qualche minuto di ritardo. Il replay mostra l’ingenuità del regista romano, anche se lo spagnolo – appena sfiorato – sviene al suolo. Non sbaglia, Bonucci dal dischetto. Davvero un peccato, perché la squadra di Sarri inizia il match col piglio giusto e, invece, da quel momento si lascia prendere dal nervosismo. Pedro falso nueve è troppo isolato, Felipe pressa e lotta ma è impreciso, Zaccagni anonimo. Milinkovic ci prova su punizione e dalla distanza, ma non impensierisce davvero nessuno. E allora la Juve aspetta per un tempo, si limita a qualche contropiede e a una semirovesciata di Morata in Curva Nord.
DISASTRO. Nella ripresa i bianconeri partono con un’altra marcia: Kulusevski prima, Bonucci poi, impensieriscono Reina. Poi il big match torna una gara ad alta sonnolenza. Pure Luis Alberto si addormenta nell’unica occasione ghiotta al limite dell’area. Felipe si posiziona centravanti al posto di Pedro fin quando Sarri non lancia Muriqi nella mischia. Il kosovaro non sposta nulla. Anzi, solo l’aria, quando Milinkovic fa una torre splendida e Vedat la buca di testa. Poi si lascia anticipare da De Ligt e lì si avvia il contropiede di Chiesa con la follia di Reina. Il portiere viene saltato e per recuperare lo atterra. Di Bello fischia il rigore senza dubbi stavolta, Bonucci trasforma dal dischetto la doppietta. Sarri si accomoda, mogio mogio in panchina. Senza Immobile la Lazio non vince da 32 mesi, confermata la Ciro-dipendenza. Non più invece quest’anno l’imbattibilità casalinga, oltretutto con l’aggancio della Juve vittoriosa all’Olimpico al quinto posto in classifica