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Dall’Abruzzo a Roma, ecco il Giro d’Italia 2023

Arrivo ai Fori Imperiali, Cima Coppi in Svizzera. Cairo: come Parigi per il Tour

Dalla grande partenza in Abruzzo, sulla pista ciclabile della Costa dei Trabocchi, al gran finale a Roma ai Fori Imperiali, la 106esima edizione del Giro d’Italia conterrà tre frazioni a cronometro, sette arrivi in salita e otto tappe per velocisti. La corsa, in programma dal 6 al 28 maggio 2023, avrà anche uno sconfinamento in Svizzera, dove sui 2.469 metri del Gran San Bernardo è posta la Cima Coppi. La prima tappa sarà una cronometro individuale per assegnare la Maglia Rosa. Dopo una settimana più tranquilla, il primo arrivo sopra quota 2.000 sarà posto sul Gran Sasso, la Cima Pantani. Poi il gruppo dovrà affrontare i muri marchigiani per raggiungere il traguardo di Fossombrone. La seconda cronometro sarà ancora dedicata agli specialisti: 33,6 km tra Savignano sul Rubicone e Cesena. Da lì si deciderà il Giro. Il tappone alpino di Crans Montana, con due ascese sopra i 2.000 metri, sarà il primo test per gli uomini di classifica. L’ultima settimana sarà molto impegnativa: il Monte Bondone con punte al 15% scremerà il gruppo; la frazione con l’arrivo in Val di Zoldo sarà breve (160) ma intensa (3.700 metri di dislivello); da Longarone (a 60 anni dalla tragedia del Vajont) partirà il tappone dolomitico con arrivo alle Tre Cime di Lavaredo, frazione infernale con 5.400 metri di dislivello e cinque asperità; l’ultima fatica sarà la cronoscalata del Monte Lussari, con tratti al 22%. Infine, la passerella ai Fori Imperiali della Città Eterna.
   

“L’arrivo a Roma per il Giro d’Italia è come quello di Parigi per il Tour de France, è la conclusione naturale. Sarei più che felice di arrivare a Roma più volte e non solo quest’anno”. E’ il commento all’ANSA di Urbano Cairo, presidente di Rcs Mediagroup, sul grande finale ai Fori Imperiali dell’edizione 2023. “Mi hanno promesso che quest’anno sarà tutto perfetto”, rivela Cairo, ricordando come nel 2018 la tappa romana fu neutralizzata per salvaguardare la sicurezza dei ciclisti, costretti a destreggiarsi tra buche e sanpietrini