Come sarà l’estate 2020? Come si andrà in spiaggia? E i viaggi?
«Le vacanze si faranno» assicura il governo. Dagli aerei alle distanze tra gli ombrelloni, ecco le misure in discussione per questa estate.
a buona notizia la dà, un po’ irritualmente, il sottosegretario al ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Lorenza Bonaccorsi, parlando a Rainews24: «Andremo al mare questa estate, stiamo lavorando perché possa essere così». Mentre professori e tecnici si affannano per ricordare che siamo ancora nella fase 1 e nulla è certo per il futuro, dal governo si scommette dunque su una ripresa che ci consenta di fare le vacanze. La brutta notizia è che, al momento, non risulta nulla di certo. E mentre si attendono le linee guida dal ministero della Salute, imprenditori ed esperti provano a immaginare come affrontare quella che l’infettivologo del policlinico Gemelli di Roma Roberto Cauda chiama ironicamente «la Generalessa estate», rievocando i rigori del «generale inverno».
Il caldo ucciderà il virus?
Nessuna certezza dagli esperti che sono, anzi, più che mai divisi. Per Ilaria Capua ci sono «zero possibilità» di una regressione del virus per il caldo. Al contrario Guido Silvestri, direttore del dipartimento di Patologia di Atlanta, è quasi sicuro che sparirà, in attesa di tornare in autunno. Il motivo lo spiega Cauda: «Trattandosi di un virus nuovo, non ci sono certezze. Però condivide l’80% del genoma con la Sars. Che come altri coronavirus noti, per esempio il comune raffreddore, tende a scomparire d’estate» (qui lo speciale «La parola alla scienza»).
Si tornerà a viaggiare?
Conviene abituarsi a rinunciare a Formentera o all’isola greca. Difficilmente si potrà viaggiare all’estero, anche perché molti Paesi lo impediranno o stabiliranno una quarantena. E molti stranieri non verranno: si calcola che in tutta Italia mancheranno quest’estate 25 milioni di stranieri. Più facile che si ricominci a viaggiare in Italia. In aereo saranno vuoti i sedili di centro e già molte compagnie incoraggiano a portarsi il cibo da casa. Tra i consigli delle compagnie aeree l’uso delle mascherine, «lavarsi spesso e per almeno 20 secondi le mani» e stare a casa se si ha febbre. Spariranno cuscini e coperte. Nei treni sono già attive sanificazioni continue e dispenser, mentre il personale indossa guanti e mascherine. Addio, per ora, alla carrozza bar (ecco come cambierà la nostra vita).
Conviene già prenotare?
Sì. Per il buon motivo che, come assicura Federalberghi, tutti gli hotel e le case di vacanza (ma assicuratevene prima) sono pronte a spostare la data della prenotazione o annullare il viaggio, nel caso di problemi. In realtà, molti dei 27 mila alberghi italiani stanno ancora decidendo se riaprire, in attesa dei protocolli di sicurezza che dovranno arrivare dal governo. Incerta anche la sorte dei villaggi vacanze, che però si stanno preparando.
Mare o montagna?
In teoria, se fossero valide le tesi che parlano di una scomparsa del virus ad alte temperature, sarebbero da preferire mete marittime a quelle più fresche delle montagne. Ma è una tesi da verificare. Quello che è sicuro è che mai come ora verranno comode le seconde case, per fare poca vita sociale, ma per godersi in pace la vacanza. Magari in campagna.
Si andrà in spiaggia con la mascherina?
«Credo proprio di no», dice Cauda. E lo dice sulla base di un ragionamento: «Un conto è se stai in un luogo chiuso. Ma all’aperto, in una situazione come quella della spiaggia, la possibilità teorica che il virus possa rimanere nell’ambiente è molto più ridotta. Certo, dovremo mantenere le distanze». E il bagno? Consentito se è vero quel che dice Patrizia Bagnarelli, virologa dell’ospedale Torrette di Ancona, secondo la quale «il virus non sopravvive in acqua».
Come si organizzeranno gli stabilimenti balneari
Le regole saranno stabilite a livello nazionale, ma non è escluso che ci siano aperture di stagione differenziate. Federbalneari e organizzazioni sul territorio stanno lanciando qualche idea. È possibile che sia introdotta la prenotazione obbligatoria per gli stabilimenti. La sabbia sarà disinfettata periodicamente. Le distanze tra ombrelloni saranno aumentate (14-16 metri quadrati, si propone, tra uno e l’altro). Qualcuno ipotizza ombrelloni «familiari», per massimo 3-4 persone, come se fossero case: appena ci si allontana, si dovrà indossare la mascherina. C’è chi propone app e chi fasce orarie per i soggetti a rischio, come gli anziani. In Romagna spunta l’idea di gabbiotti in plexiglass, come testimonia il rendering del progetto di un’azienda modenese che rimbalza nelle chat dei titolari degli stabilimenti balneari e sui social in rete.
Le aree di gioco comune saranno inattive. Distanziamento personale e posate monouso per i ristoranti. Mauro Della Valle, vicepresidente di Federbalneari, propone un’autocertificazione, sorta di patente di immunità, ma anche test rapidi del sangue. Un percorso a ostacoli. Non è detto che agli stabilimenti convenga aprire se le condizioni saranno draconiane. E non è detto che gli italiani avranno voglia di tornare alla spiaggia preferita, se prendere il sole e fare il bagno diventerà una tortura, con tanto di controlli polizieschi.