Roma, vittoria di rigore
Vittoria di misura per la squadra giallorossa che ha battuto i blucerchiati con la rete su rigore del capitano
Tre punti pesantissimi per la Roma, che sbarca di diritto in zona-Champions, sale al quarto posto e si mette alle spalle Lazio e Udinese. L’ennesima sconfitta invece per una Sampdoria che nell’arco della partita non è mai riuscita a tirare in porta (se non un calcio sbilenco di Rincon), quasi un record assoluto. Decide un rigore di Pellegrini in apertura, con l’esclusione iniziale di Zaniolo che ha lasciato in molti a bocca aperta. Nel buio di una partita bruttina, l’ennesima prestazione top di Smalling in fase difensiva.
QUANTA CONFUSIONE
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Stankovic porta una ventata di freschezza nell’ambiente Samp, con Marassi caldissimo fin da subito, alla ricerca di una vittoria scaccia-crisi. Mourinho invece conferma le due punte (Abraham-Belotti), lascia fuori Zaniolo, rilancia El Shaarawy a sinistra e offre la chance dal via a Camara, per la prima volta titolare da quando è alla Roma. Si inizia con l’abbraccio tra i due tecnici, protagonisti entrambi del Triplete dell’Inter. Poi si gioca, ma considerando la fatica delle due squadre a trovare la via del gol (12 le reti giallorosse prima del via, appena 5 quelle doriane), è normale che ne venga fuori una partita brutta e avara di occasioni. La Roma, tra l’altro passa, quasi subito, dopo appena 9’ di gioco, con un rigore di Pellegrini concesso per un fallo ingenuo di Ferrari di mano. Sembra il preludio per una partita in discesa ed invece la squadra di Mourinho non trova mai il modo di fare davvero male. Camara ci mette un po’ di energia, ma stenta nella qualità, e davanti di palloni giocabili ne arrivano davvero pochi. Dall’altra parte, invece, regna la confusione, con Villar che gioca tanti palloni ma sempre in modo scolastico e Djuricic e Gabbiadini che non riescono a supportare nel modo giusto Caputo. Così il primo tiro in porta della Samp arriva al 21’, ma è una ciabattata di Rincon senza pretese. Idem per la punizione di Gabbiadini più tardi, mentre la Roma si limita essenzialmente a controllare il gioco, senza correre pericoli particolari.
CHE BATTAGLIA
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Ad inizio ripresa lo stadio si infiamma (eufemismo) per la presenza in tribuna di Masismo Ferrero, l’ex presidente doriano, che mancava da Genova dal primo dicembre scorso a causa delle note vicende giudiziarie. Poi Stankovic cerca un po’ più di qualità inserendo subito Pussetto e Murru e poco dopo anche Quagliarella e Verre. E allora ad infiammarsi davvero è la partita: Stankovic viene ammonito per le proteste su un fallo di mano di El Shaarawy (fuori dall’area), Pellegrini reclama un altro rigore e litiga con Audero e Verre entra durissimo su Cristante, rischiando anche il rosso. Alla confusione del primo tempo stavolta si sostituisce la carica agonistica, che con il passare dei minuti diventa anche furia. Mou allora corre ai ripari con Matic e Zaniolo, che calcia subito su Audero (poco prima bravo anche su Belotti). Poi Zaniolo prima sfiora il 2-0, poi lo segna in pieno recupero, ma il gol viene annullato per fuorigioco. Finisce così, il risultato non cambia più.