CRONACA

Abusava della figlia di due anni, arrestato un trentenne romano

L’orrore on line: uomo violenta la figlia di 2 anni e condivide i video con gli ‘amici’
Arrestato un 30enne romano, fermato dalla polizia postale di Milano.

Avrebbe violentato la figlia di due anni e avrebbe registrato quegli abusi con il cellulare per poi condividere le immagini. E su quello stesso cellulare, e su altri dispositivi, avrebbe conservato decine e decine di file pedopornografici.

Un uomo di 30 anni, romano, è stato arrestato nelle scorse ore dalla polizia postale di Milano con le accuse, gravissime, di violenza sessuale aggravata ai danni della figlia, detenzione, produzione e cessione di materiale pedopornografico e per adescamento di minorenne. L’indagine, coordinata dalla procura meneghina, è stata svolta in collegamento con gli agenti capitolini e con il supporto del centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online.

Stando a quanto accertato dagli investigatori, gli abusi sulla bimba – che non ha ancora compiuto due anni – sarebbero stati commessi in casa e ripresi con un iPhone. Le foto e i video sarebbero poi stati condivisi con i frequentatori di una comunità di pedofili online attiva in tutto il mondo dallo stesso papà, che pare utilizzasse un nickname di fantasia.

Con quasi 24 ore di lavoro no stop, i poliziotti sono stati in grado di superare quel nomignolo riuscendo a identificare il presunto violentatore. La successiva perquisizione ha permesso agli agenti di raccogliere pesanti prove a carico dell’uomo, che avrebbe anche adescato un ragazzino di 15 anni. Oltre ai file originali registrati durante gli abusi sulla figlia e allo smartphone utilizzato per le riprese, sono stati sequestrati anche gli account utilizzati dal 30enne per inviare e richiedere materiale pedopornografico e per parlare con le sue giovani vittime.

È la stessa questura meneghina in una nota a parlare di folle “gravità delle condotte” e di “natura disumana dei crimini compiuti del genitore orco”. Non era infatti mai capitato “di accertare, in un singolo caso criminale, tutti i possibili reati previsti dal codice penale in materia di sfruttamento dei minorenni per la produzione di materiale pornografico”, hanno sottolineato gli investigatori. Il 30enne si trova ora nel carcere romano di Regina Coeli.