AMBIENTE

A Roma aumenta la Tari

La tassa dei rifiuti è già tra le più alte d’Italia. Il sindaco di Roma aveva promesso di diminuire il balzello del 20%. Al palo anche la raccolta differenziata, mentre l’immondizia continua ad accumularsi per strada

La città di Roma, da diversi anni, detiene un record negativo che fa infuriare i residenti: la Tari, la tassa sui rifiuti, è tra le più alte d’Italia, ma l’immondizia continua ad accumularsi per strada. Questo triste primato, che ha creato non pochi problemi all’ex sindaco Virginia Raggi, si sta rivelando un boomerang anche per l’attuale primo cittadino Roberto Gualtieri, il quale in campagna elettorale aveva promesso di ripulire la Capitale e di abbassare l’odiato balzello. Le notizie che giungono dall’Ama, la società in house che gestisce la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l’espletamento dei servizi cimiteriali e la nettezza urbana, sono di tutt’altro tenore.

A quanto pare, i cittadini romani dovranno sopportare un nuovo incremento della Tari, nonostante i proclami di Gualtieri. “Peggio della Raggi – ha dichiarato al quotidiano Libero il presidente dell’associazione ecologista Ecoitaliasolidale, Piergiorgio Benvenuti – questa nuova amministrazione che vorrebbe alzare la tassa sui rifiuti da qui al 2026 per realizzare nuovi impianti di smaltimento”. Eppure, il Pd e la coalizione che ha vinto le elezioni comunali si erano impegnati ad abbassare la Tari del 20%. Adesso sembra che diminuire la tariffa sarà possibile solo quando, una volta completati i nuovi impianti, l’ente locale diventerà autonomo nello smaltimento dei rifiuti.

Una doccia gelata per i residenti che pagano anche il cattivo funzionamento della raccolta differenziata. Nel primo semestre del 2021 il frazionamento dei rifiuti era al 46,1%, oggi, nei primi sei mesi del 2022, si è racimolato un misero 45,9%, con un calo, seppur minimo, preoccupante. L’idea dell’amministrazione Gualtieri sarebbe quella di aumentare i cassonetti per strada, diminuendo il servizio “porta a porta” già in calo durante il mandato della Raggi. Questa strategia non ha pagato in termini di risultati e non si comprende perché l’attuale sindaco voglia perseverare su una progettualità che ha già dimostrato ampiamente di essere fallimentare.