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A Roma un terzo degli hotel è chiuso: “Ripresa solo nel 2025”

Federalberghi denuncia: “Siamo in lockdown mascherato”. I sindacati: “Pandemia non sia alibi per procedure brutali”

“ARoma un terzo del totale degli alberghi è chiuso. Altri 50 stanno chiudendo in questi giorni, io personalmente ne chiuderò due perché siamo tornati al livello di occupazione di aprile 2020. Siamo in un lockdown mascherato”. E’ questo il quadro sul settore alberghiero romano che fa Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma e vicepresidente vicario di Federalberghi, a Cusano Tv. 

Turismo, a Roma un terzo degli alberghi è chiuso

“Pare che il governo si sia dimenticato del nostro settore da luglio dell’anno scorso, perché non è stato prorogato il bonus affitti, non è stata eliminata l’Imu nella rata di dicembre che noi tutti abbiamo pagato, è finita la cassa integrazione Covid il 31 dicembre e di conseguenza ci sono già stati migliaia di licenziamenti in questi giorni. Molti avevano contratti a tempo determinato e non sono stati riassunti”. Le previsioni non sono rosee: “Non prevediamo ritorni ai livelli del pre-pandemia fino al 2025” – dice Roscioli. 

La crisi dei lavoratori degli alberghi di Roma

Una crisi che si abbatte soprattutto sui lavoratori: a Roma sono già oltre 250 quelli raggiunti dalle lettere di licenziamento. Per numeri guidano la triste fila i dipendenti dello Sheraton Roma Hotel & Conference Center che, chiuso dal marzo del 2020 e in piena “improrogabile” ristrutturazione, ha deciso di mandare a casa tutti e 164 suoi lavoratori. Arrivano a 41 gli esuberi dell’Hotel Cicerone, mentre sono 47 quelli previsti al Majestic di via Veneto. A loro si aggiungono i 25 addetti ai servizi in appalto del Barberini, da mesi sospesi nell’incertezza. 

La manifestazione dei lavoratori: dallo Sheraton al Majestic in piazza 

Nel pomeriggio di oggi il primo incontro interlocutorio tra la proprietà dello Sheraton e i sindacati che hanno chiamato a raccolta i lavoratori di tutti gli hotel che stanno licenziando per il primo presidio di protesta. 

I sindacati: “Pandemia non sia alibi per licenziamenti”

“Questo periodo dell’anno, a prescindere dal Covid, è quello in cui a Roma si registrano le presenze minime, ma la recrudescenza della pandemia ha nei fatti creato le condizioni per tante disdette. L’operatività reale nelle città d’arte, Roma in primis, è ai minimi termini: ma sembra evidente il tentativo degli operatori del settore di utilizzare questa dinamica per azzerare tutto e ripartire più leggeri attraverso procedure di mobilità collettive brutali. La pandemia – ammonisce ai microfoni di RomaToday Stefano Chiaraluce della Filcams Cgil – non sia un alibi per licenziare. Almeno per il settore del Turismo, che insieme a quello del trasporto aereo continua a pagare un prezzo altissimo, deve permanere il blocco dei licenziamenti almeno fino a quando le dinamiche di mercato non consentiranno una sussistenza del settore”.

Un comparto sferzato dagli effetti della pandemia: oltre agli hotel, soffrono guide turistiche, taxi e ncc, così come aziende dei grandi eventi, quelle di ristorazione e servizi al turismo, ditte delle pulizie, lavanderia e manutenzione. La stima parla di 8mila posti di lavoro a rischio solo a Roma, 500mila in Italia. 

Turismo, la richiesta è il blocco dei licenziamenti 

“Con l’arrivo della pandemia come Regione Lazio ci siamo subito attivati per supportare il settore e abbiamo stanziato, in questi due anni, circa 40 milioni di euro per misure dirette a sostegno delle imprese del turismo del nostro territorio. Dobbiamo continuare a difendere i posti di lavoro e sostenere l’intero comparto aiutandolo in questa ripartenza” – ha dichiarato sulla questione Daniele Leodori, vicepresidente della Regione Lazio. “Stiamo intervenendo in tutte le sedi istituzionali di confronto con il Governo per chiedere la proroga retroattiva degli ammortizzatori sociali Covid-19, nonché – ha aggiunto Valentina Corrado, assessora al Turismo regionale – la proroga degli interventi a sostegno delle imprese di settore”. 

I sindacati in presidio: “Non si scarichino su lavoratori costi crisi”

“Chiediamo misure urgenti a sostegno della filiera del turismo e con urgenza il blocco dei licenziamenti, l’attivazione degli ammortizzatori sociali per scongiurare il rischio, ormai evidente, che le aziende scarichino sui lavoratori il costo della crisi pandemica” – gridano a gran voce Filcams CGIL Roma Lazio, Fisascat CISL Roma Capitale e Rieti, UILtucs Roma e Lazio prima del presidio che si terrà oggi, dalle 14 alle 17, in concomitanza e poco distante dalla sede in cui si discuterà la procedura di licenziamento collettivo dello Sheraton, ossia quella di Federalberghi in Corso d’Italia. “Sarà il primo momento di mobilitazione che fa da apripista ad una vertenza di settore”.