Benedetta Porcaroli: “Conoscevo le baby squillo dei Parioli, ci salutavamo nei locali. Non sapevo cosa ci fosse dietro”.
L’attrice al Corriere: “Sono andata al Mamiani, liceo storico di Roma, ma poi mi diplomai privatamente. In quegli anni alcuni compagni mi presero di mira. Sono sempre stata filiforme. I ragazzi cercavano sederi e seni in lungo e in largo, le mie amiche avevano le loro forme, mi vennero un po’ di complessi. Su Facebook avevano creato gruppi: ‘Benedetta Porcaroli piatta’. Oggi il mio fisico lo vedo come una salvezza”
Chiara in Baby o Donatella ne La scuola cattolica, ma non solo. Benedetta Porcaroli, classe 1998, è giovanissima ma ha già diversi ruoli importanti alle spalle. Sono infatti passati 7 danni dal suo esordio in tv, con Tutto può succedere (Rai 1) e da quel momento è molta la strada che ha fatto. Intervistata dal Corriere della Sera, Porcaroli ha ripercorso la propria carriera fin dagli inizi: “Un’amica di mia madre è agente di cinema. Mi chiese: ti va di fare un provino? Mi ritrovai su Rai1 in Tutto può succedere. Si sono fidati, hanno visto qualcosa in me. Ero piccola, inconsapevole“. Ma non è stato facile come potrebbe sembrare: “Sono andata al Mamiani, liceo storico di Roma, ma poi mi diplomai privatamente. In quegli anni alcuni compagni mi presero di mira. Sono sempre stata filiforme. I ragazzi cercavano sederi e seni in lungo e in largo, le mie amiche avevano le loro forme, mi vennero un po’ di complessi. Su Facebook avevano creato gruppi: ‘Benedetta Porcaroli piatta’. Oggi il mio fisico lo vedo come una salvezza”.
Poi ha raccontato: “Sono stata un’adolescente impegnativa e rumorosa, sai quando ti senti in conflitto con tutti? Determinata, prepotente, esigente, ribelle. Sono cresciuta a Roma Nord, la stessa zona delle giovani escort dei Parioli. L’ambiente è un po’ classista, la media borghesia dove tutto è apparentemente pacifico, sereno; tutto sembra che funzioni alla perfezione e non è così. È strano perché l’ho raccontato in due film il vuoto cosmico in un’età delicata e di passaggio, quando basta poco per andare alla deriva. È davvero sliding doors. L’importante, com’è avvenuto per me, è sapere che dietro ci sono i genitori”.
In seguito Porcaroli ha parlato di una delle ragazze di Baby – serie Netflix che si ispira liberamente allo scandalo delle ‘baby squillo’ dei Parioli – la quale si è recentemente raccontata in un docu-film: “Aveva 14 anni quando tutto cominciò. Oggi una di loro lavora in un supermercato. Io alcune le conoscevo, ci si vedeva la sera nei locali, ci salutavamo. Non sapevo cosa ci fosse dietro. Erano tranquille, diverse da come appaiono nella serie. Vestivano sportivo, in maniera semplice. Non erano così abbienti. Quando è venuto fuori lo scandalo mi è preso un colpo”. E sulla vicenda ha concluso: “No, non le ho cercate quando giravo il film e loro non hanno cercato me. Ho preso le distanze dai ricordi, il mio personaggio me lo sono inventato”.
Infine ha concluso parlando delle altre attrici del cast del film che è nelle sale ‘7 donne e un mistero’: “All’inizio ci guardavamo con diffidenza, ora siamo tutte amiche, abbiamo una chat dove ci scriviamo cose irriferibili. Ho detestato la retorica per cui tra donne o ci si fa la guerra o si diventa sorelle. È un modo per autoghettizzarci. […] Ornella Vanoni? Mi chiama la ‘mia bambina’. Parliamo d’amore”.