La fiera Più libri più liberi torna in presenza e a dicembre. Insorgono i librai di Roma: “Così siamo a rischio”
L’appello dei librai a editori e istituzioni: “Prendete posizione. Dicembre rappresenta il 20 per cento del fatturato annuo, perché non farla il ponte del 1 novembre?”
Dopo un anno di stop a causa della pandemia, la Fiera nazionale della piccola e media editoria ‘Più libri più liberi’ tornerà in presenza alla Nuvola di Fuksas dell’Eur. Ma sulle date, dal 4 all’8 dicembre 2021, insorgono i librai di Roma: “Il mese di dicembre rappresenta il 20 per cento del fatturato annuo, così si mette a rischio la tenuta economica delle librerie”, denuncia Ilaria Milana, presidente dell’Associazione librai italiani (Ali) di Roma, che fa capo a Confcommercio. Da anni i librai romani contestano le date in cui si tiene la fiera: “Non siamo mai stati ascoltati, ma non si può non prendere in considerazione che quest’anno la crisi pandemica ha peggiorato la situazione”.
L’annuncio con la convocazione delle date dell’evento, organizzato dall’Associazione italiana editori (Aie), è stato dato oggi sulla pagina Facebook della fiera: dopo lo stop del 2020 a causa della pandemia, la Nuvola di Fuksas ospiterà come di consueto la Fiera nazionale della piccola e media editoria dal 4 all’8 dicembre 2021, a Roma.
“Una scommessa sulla capacità del Paese e dell’editoria italiana di ripartire in presenza, tornando a re-incontrarsi, dopo un anno certamente difficile che ha però anche dimostrato la grandissima capacità di resistenza e di adattamento del mondo del libro”, le parole della presidente della Fiera, Anna Maria Malato. “Sarà un evento che terrà conto delle inevitabili limitazioni e norme di sicurezza che dovremo assumere per affrontare quella che speriamo sia solo la fase finale dell’epidemia”, ha aggiunto il presidente di Aie, Ricardo Franco Levi.
L’annuncio ha fatto insorgere i librai di Roma: “La fiera ‘Più libri più liberi’ è un inutile colpo inferto alle librerie”, la denuncia della presidente di Ali di Roma, Ilaria Milana. Il motivo risiede nel fatto che dicembre è il mese più redditizio per le librerie e la convocazione della fiera nei primi giorni di questo mese sottrae molti potenziali clienti. “Anche la nuova legge sulla lettura (approvata a febbraio 2020, ndr) ribadisce che le promozioni editoriali non possono essere applicate a dicembre, proprio perché tutta la filiera riconoscere il ruolo di questo mese”, aggiunge Milana a Romatoday.
La pandemia ha peggiorato il quadro: “Le librerie della Capitale soffrono da tempo. Dal 2007 al 2017 hanno chiuso il 52% di loro. La crisi pandemica ha ovviamente peggiorato la situazione mettendo a rischio molti dei superstiti: nel 2020 le librerie hanno perso dal 15% al 50% del fatturato”. Al contrario, nell’anno della pandemia, “gli editori hanno visto crescere il fatturato, nonostante l’assenza di fiere e grazie allo share di Amazon che è passato dal 27% al 43%”.
I librai si appellano quindi agli editori ma anche alle istituzioni e alle rappresentanze politiche affinché “prendano posizione su un decisione che ha impatto sulla cultura e sul lavoro e dimostrino nei fatti in quale modello di società credono: una società arricchita dal lavoro quotidiano e penetrante dei librai, o una società dove le librerie chiudono”. La proposta dei librai di Roma è quindi quella di organizzare la fiera nei giorni del ponte del 1 novembre.