Stamattina l’ultimo saluto a Gigi Proietti
L’ultimo saluto che stamattina l’immenso pubblico di Gigi Proietti avrebbe voluto dare al maestro nella chiesa degli Artisti a piazza del Popolo, come avvenne per Alberto Sordi e Fabrizio Frizzi, sarà vietato dalle norme anti Covid. Proibiti assembramenti e code fuori dalla basilica. Nella giornata di lutto cittadino, proclamata dal Campidoglio, si terranno sia gli omaggi al grande attore, che le esequie funebri. Cerimonia blindata per i funerali in forma privata a cui parteciperanno soltanto una sessantina di persone:oltre ai ragazzi del Laboratorio, la scuola di teatro che Proietti ha fondato e diretto per tanti anni, ci saranno, tra i molti amici del maestro, Marisa Laurito, Corrado Guzzanti, Emanuele Salce, Ugo Pagliai e Paola Gassmann, mentre il regista Massimo Romeo Piparo, direttore del Teatro Sistina, a fianco del grande mattatore in molti spettacoli, addolorato per la morte di Proietti è anche rattristato per non essere stato coinvolto nell’ultimo addio al maestro: «Non m’ interessa apparire e va bene così. Gigi è nel mio cuore. Lo ricorderò, magari tra un anno, quando altri lo avranno dimenticato».
Dalla clinica Villa Margherita sulla Nomentana, vicino a Villa Torlonia, il feretro arriverà intorno alle 10 in piazza del Campidoglio per un saluto sotto alla statua di Marco Aurelio. Il carro funebre proseguirà poi fino al Globe Theatre di Villa Borghese (che sarà intitolato all’attore), dove si fermerà una cinquantina di minuti. Qui si terranno delle letture e ci sarà il ricordo dei colleghi, come annunciato da Emanuele Bevilacqua e Giorgio Barberio Corsetti in rappresentanza del Teatro di Roma. Il corteo di macchine arriverà poi tra le 12 e le 13 in piazza del Popolo. I tre momenti della mattinata celebrativa si potranno seguire in diretta su Rai Uno a partire dalle 10 all’interno del programma «Unomattina».
La Prefettura ha deciso di chiudere gli accessi e il transito dalla tarda mattinata al primo pomeriggio fra piazza del Popolo, via del Corso, piazzale Flaminio e anche una parte di Villa Borghese. «Con Gigi Proietti se ne va un altro grande, innamorato di Roma e della romanità. Ci ha lasciato una persona che oltre ad essere un amatissimo attore, forse l’ultimo davvero di una generazione di fenomeni, come ha detto Alessandro Gasmann nel ricordarlo, era un uomo sensibile e forte allo stesso tempo. Sensibile per aver ideato, sceneggiato e diretto tante sit-comedy sui malanni piccoli e grandi dell’attuale nostra società — scrive in una nota la Fondazione Alberto Sordi — forte perché ha guardato ai giovani, cercando di dare loro la passione per il proprio lavoro».
«Quando venne al funerale di Alberto – ricorda ancora la Fondazione – scrisse per lui un sonetto:”Starai dicenno: ma che state a fa? Ve vedo tutti tristi nel dolore e c’hai raggione. Tutta la città sberluccica de lacrime e ricordi… ché tu non sei soltanto un grande attore. Tu sei tanto de più. Sei Alberto Sordi!”. Ecco queste parole si addicono anche a Gigi. E’ stato un interprete fra comicità, teatro, televisione e film di uno spaccato di vita in cui tutti noi ci ritroviamo. Nascondendo con un sorriso, a volte, le situazioni tristi della vita che ci toccano»