La felicità è il tema del festival “Ebraica” a Roma dal 7 al 16 settembre
Si intitola “Happy Hands” la tredicesima edizione di Ebraica, Festival internazionale di Cultura che dal 7 al 16 settembre si svolgerà metà on line e metà a Roma. Con partenza a ridosso della Giornata europea della cultura ebraica che si celebra domenica, il festival promosso dalla Comunità Ebraica di Roma e curato da Marco Panella, Ariela Piattelli e Raffaella Spizzichino, quest’anno è dedicato alla felicità e vuole proporre una riflessione sul significato contemporaneo di questo tema, in cui le mani sono sempre protagoniste e interpreti, e mai come in questo periodo di distanziamento forzato ce ne siamo potuti rendere conto. Una riflessione che, come in ogni edizione del Festival, prende spunto dalla visione ebraica di felicità e che coinvolge tutti i linguaggi: dal cinema al giornalismo, dalla letteratura alla scienza, dall’arte alla filosofia fino alla musica e allo spettacolo. Una spinta creativa che lo stesso Festival raccoglie raddoppiando la durata del suo cartellone con una prima settimana in versione digitale e una seconda in versione live.
Lunedì si parte con un grande protagonista della letteratura israeliana, Eshkol Nevo, che alle 21 dialogherà con la giornalista Loretta Cavaricci sul tema del suo romanzo “Il Vocabolario dei desideri”, nato dalla rubrica che ha tenuto sulle pagine di Vanity Fair. Martedì lo scrittore Assaf Inbari e la giornalista Elisabetta Fiorito saranno i protagonisti dell’appuntamento “Kibbutz. Felicità e Nostalgia”, mentre mercoledì si terrà l’incontro tra Giulio Busi e il direttore del Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, Amedeo Spagnoletto dal titolo “Itinerario di Byniamin de Tudela”, mentre la scrittrice Chiara Gamberale si confronterà con l’israeliana Ayelet Gundar-Goshen sul tema “La bugia della felicità”. Tra gli altri appuntamenti, da segnalare venerdì l’incontro “AI’m happy. Felicità e Intelligenza Artificiale”: il responsabile Innovazione di Leonardo Spa Roberto Cingolani dialogherà con Marco Panella.
Dal 13 al 16 il Festival si svolge in presenza. Si parte con la Notte della Cabbalà, domenica 13 settembre a partire dalle 21, in cui il cuore di Roma si trasforma in un laboratorio a cielo aperto. Al Palazzo della Cultura di via del Portico d’Ottavia, il rabbino capo Riccardo Di Segni sarà protagonista insieme allo psichiatra Raffaele Morelli dell’appuntamento “Dialogo sulla Felicità #1”, un confronto tra psicologia ed ebraismo. A seguire il cantautore romano Simone Cristicchi sarà il protagonista del monologo “Felix. Alla ricerca delle felicità”. La Notte della Cabbalà sarà anche l’occasione per vedere le illustrazioni della street artist Pax Paloscia realizzate per il romanzo il “Vocabolario dei desideri” di Eshkol Nevo, proiettate sulle mura dei palazzi dell’antico quartiere ebraico e la mostra “Happy Hands. Life Without distancing” collettiva dei fotografi Ariel Nacamulli, Micol Piazza Sed, David Polacco, in cui i tre artisti raccontano attraverso una serie di ritratti momenti di vita ebraica, tra quotidianità e celebrazioni, un percorso fatto di abbracci e di sorrisi, da Roma a Gerusalemme, passando per Tel Aviv. In occasione dell’evento si terranno inoltre visite guidate e aperture straordinarie del Museo Ebraico, della Grande Sinagoga e della Casina dei Vallati che resteranno aperte fino alle 23.
Lunedi 14 alle 17.30 si apre con l’evento dedicato alla cucina ebraica e moderato da Ariela Piattelli “La cucina felice. Benessere e tradizione ebraica” , partecipano lo studioso di ebraismo Sandro Di Castro, l’imprenditore e presidente della Gambero Rosso Spa Paolo Cuccia e lo chef Giovanni Terracina. Martedì in scena la letteratura, con lo scrittore israeliano David Grossman in dialogo con Edoardo Camurri in un incontro dal titolo “La felicità secondo mia zia Zehava”. Mercoledì il Festival si conclude con un tributo a Franca Valeri che vede protagonisti Luca Verdone, Enrico Vanzina e Urbano Barberini. Il programma completo su www.ebraicafestival.it.