L’immobiliare ripartirà dal turismo? I numeri di un settore in crescita
Il Covid-19 è arrivato in un momento in cui il settore turistico stava dando una buona spinta al mercato immobiliare italiano. In un Paese visitato ogni anno da 40 milioni di stranieri (quinto Stato al mondo per affluenza), l’investimento in un albergo può essere una buona idea per chi voglia intraprendere un’attività imprenditoriale. Pur con un’estate 2020 che sembra ormai compromessa dall’emergenza coronavirus, il turismo resta una risorsa importante su cui l’Italia potrà puntare per uscire dall’emergenza economica.
Se si volesse definire l’identikit dell’albergo tipo presente nel nostro Paese potremmo descriverlo in questo modo: dimensioni non troppo grandi, non troppo nuovo e nella maggior parte dei casi, circa l’80%, di proprietà e a conduzione familiare. Queste sono le caratteristiche dell’hotel in Italia secondo il rapporto UniCredit “Subito Casa” presentato lo scorso anno. Molto spesso le strutture ricettive in Italia si trovano in una condizione che lascia ampio margine di miglioramento, in particolare quando si analizza il concetto di qualità. Se a Roma e Milano si è potuto vedere un grande recupero in merito alla qualità di molte strutture, lo stesso non può essere detto per la maggior parte degli alberghi dislocati nel resto del territorio italico. Questa situazione sta però subendo un cambiamento grazie in particolar modo agli incrementi degli investimenti operati nel settore.
La maggior parte degli investitori, circa il 70%, sono stranieri e i dati dimostrano che nel 2019 hanno ampiamente superato i 2 miliardi e mezzo di euro. I mercati principali presi di mira da questo business sono Roma, Venezia, Milano e Firenze. Il trend positivo per la capitale era già cominciato nel 2018, caratterizzato dalla raccolta di circa il 40% degli investimenti a livello globale. Nel 2019, al secondo posto di questa classifica, si è piazzato il capoluogo meneghino con il 17%. Gli investitori comunque non sembrano interessati solo all’acquisto di alberghi già esistenti, ma anche alla creazione di strutture ex novo. Questo concetto è dimostrato dal fatto che nel mercato italiano stanno entrando diverse catene alberghiere famose a livello internazionale a scapito di molte strutture autonome che stanno chiudendo.
Le principali zone di interesse In Italia i principali investimenti nel mercato immobiliare ricettivo, come già detto in precedenza, si rivolgono alle città di Milano, Roma, Firenze e Venezia. Negli ultimi 5 anni è stato infatti il capoluogo lombardo ad attirare il maggior numero di investimenti stranieri e non nel settore. Ma la capitale ha registrato nell’ ultimo biennio un forte recupero. In linea di massima si può dunque dire che il fulcro sul quale si aggirano gli investitori siano sempre le città d’arte.
Come gli esperti sottolineano spesso, poi, il vero affare si deve scovare nelle zone in futuribile crescita e per fare ciò bisogna analizzare i dati nell’ottica di poter fare delle previsioni molto realistiche. Seguendo questa linea di pensiero si può notare come le zone balneari più famose del nostro paese stiano dimostrando un ritorno crescente. Tra questi luoghi i principali progetti riguardano le coste di Sardegna, Puglia e Sicilia. La Sicilia è un esempio di realtà nel quale il mercato immobiliare del segmento hospitality, e più in generale il mercato turistico, sta avendo una forte crescita. L’affluenza dei visitatori ha portato un incremento dell’8,9% solo nell’ultimo anno, dato che ha fatto ben sperare non solo coloro che avevano già investito in strutture alberghiere ed extralberghiere, ma anche i governatori della regione.
L’obiettivo principale del piano di sviluppo triennale adottato dall’isola, che prevede tra le altre cose la riqualificazione dei porti turistici, è quello di riuscire ad attrarre i turisti durante ogni stagione dell’anno, puntando principalmente sull’accoglienza di pubblico di alto profilo. Anche qui i dati parlano chiaro, negli ultimi tre anni si è visto un incremento del 10% delle strutture alberghiere a tre stelle e un aumento di quasi il 26% di quelle classificate a 5 stelle o oltre.
A livello di opportunità di investimento, poi, le occasioni non mancano affatto e lo dimostrano anche i dati raccolti da IT Auction che, utilizzando come vettore il proprio portale di aste immobiliari online Real Estate Discount, ha messo a gestione (solo lo scorso anno ed in tutta Italia) quasi un centinaio di immobili a categoria ricettiva per un valore di perizia medio di quasi 3 milioni di euro. Di questi, la maggior parte (circa il 17% del totale) sono proprio alberghi e villaggi turistici ubicati in Sicilia e che, nel solo 2019, hanno registrato un valore medio di aggiudicazione di circa 700.000 euro.